ATTIVITA' |
Consilium Conferentiarum Episcoporum Europae (C.C.E.E.) |
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in collaborazione con |
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Congregazione per l’Educazione Cattolica |
Pontificio Consiglio per la Cultura |
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Incontro Europeo dei Docenti Universitari |
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in occasione del |
50° anniversario del Trattato di Roma (1957-2007) |
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Un nuovo umanesimo per l’Europa. Il ruolo delle Università |
Roma, 21-24 giugno 2007 |
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Prospetto informativo |
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Programma preliminare |
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Giovedì 21 giugno 2007 |
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Pomeriggio: Cerimonia inaugurale |
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Relazioni introduttive |
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Venerdì 22 giugno 2007 |
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Sedi universitarie |
programmate : Convegni per aree tematiche |
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1 – La persona umana |
2 – La città dell’uomo |
3 – La visione delle scienze |
4 – Creatività e memoria |
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Sabato 23 giugno 2007 |
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Mattina: Sintesi dei convegni |
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Incontro con Sua Santità Benedetto XVI |
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Pomeriggio: Incontri promossi dalle realtà ecclesiali |
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Domenica 24 giugno 2007 |
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Mattina: Conclusioni |
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Celebrazione eucaristica |
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Presentazione |
Le istituzioni accademiche, nella loro articolata varietà, costituiscono luogo saliente di elaborazione dei processi culturali, nell’orizzonte di una efficace delineazione dell’identità europea. |
La prospettiva umanistica, che la fede cristiana condivide e qualifica, costituisce l’orizzonte adeguato di tale sfida e riferimento sorgivo per tutti coloro che dedicano all’Università le loro energie e i loro pensieri, al fine di formare personalità robuste di protagonisti/servitori della vita civile e sociale. |
In prima istanza, emerge l’esigenza di ricondurre l’istituzione universitaria alla sua originaria ispirazione educativa. La frammentazione del sapere e, soprattutto, la tendenza culturale diffusa a interpretarlo strumentalmente impoveriscono l'Università e ne abbassano il profilo. |
E’ necessario, perciò, un atteggiamento conoscitivo corretto. Che cioè non sia eliso - né eluso - il riferimento originario della ragione umana alla verità. Al porre, cioè, quelle domande fondamentali e insopprimibili che caratterizzano l’autocoscienza riflessiva dell’uomo e aprono l’orizzonte della conoscenza: la cultura non è riducibile al pragmatismo utilitaristico; al centro è e deve rimanere l’uomo, con la sua dignità e le sue esigenze. La fede cristiana ribadisce la centratura personalistica e autenticamente umanistica della cultura. |
Nessun rinnovamento è possibile sul piano storico e sociale se non è preceduto, sostenuto e motivato da una profonda conversione personale. Essa sola ne garantisce l’autenticità: preserva dal mascheramento opportunista e rende capace di quella gratuità che è il sigillo dei maestri di vita. |
E’ qui chiamata in causa, allora, la costitutiva dimensione culturale della fede: il sapere della fede ha carattere di dignità culturale qualificata. |
In questa linea l’Università affronta tempi e problematiche nuove ritrovando se stessa |
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L’orizzonte del nuovo umanesimo costituisce il cuore e la sorgente di ispirazione delle tematiche apparentemente disparate dei Convegni scientifici, in una tessitura organica di significati. Si possono delineare quattro ambiti principali. |
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a. La persona umana. Genealogia – Biologia – Biografia. |
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La centralità della persona umana come soggetto libero e responsabile, posto costitutivamente in relazione, trova ampio riscontro nella cultura contemporanea, aperta a sempre nuove acquisizioni, ma anche interrogata da possibilità inusitate e attraversata da sentieri dispersi. L’incertezza degli orizzonti e la frammentazione delle identità insidiano il futuro dell’uomo, mentre tante illuminazioni e conquiste aprono alla speranza. |
È necessario passare da una ricerca centrata pragmaticamente a una umanisticamente qualificata. |
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b. La città dell’uomo. Società – ambiente – economia. |
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L’emergere del soggetto è segno distintivo della modernità. Ma l’esaltazione della soggettività individua è esposta al rischio di una fatale decadenza: dalla società delle relazioni alla società dei bisogni e degli scambi. E’ necessario ridare al soggetto lo spessore della dignità personale e l’orizzonte ampio della apertura relazionale, in cui – attraverso il volto dell’altro – si dischiude l’approccio sorgivo verso l’Altro. |
La visione della città nella sua tessitura concreta, le leggi dell’economia nella figura del mercato, l’ambiente e la salute, l’educazione e lo sviluppo toccano il cuore stesso dell’esistenza. Non si svolgono in campi irrelati ed autonomi, ma sono portatori di visioni di significato e di vita, che segnano marcatamente il vissuto dell’uomo. |
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c. La visione delle scienze. Scoperte, invenzioni, tecnologie. |
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La nostra epoca è caratterizzata dalle conquiste delle scienze e dall’incremento delle capacità tecniche. Ciò ha indubbi aspetti positivi. Tuttavia permane il rischio che la crescente specializzazione si traduca in estraneazione dal mondo della vita; che la tecnica da strumento diventi finalità e norma; e che il mondo creato, da luogo di espressione della genialità creatrice, subisca l’esito distruttivo di un insensato dispotismo di dominazione. |
Il riferimento umanistico impedisce la segregazione delle scienze e tiene aperti gli orizzonti ultimi di senso. Pone interrogativi abissali e apre illuminazioni e sentieri di verità. Sventa l’illusione prometeica e la disillsusione nichilistica. Rende l’universo casa abitabile, sempre meglio conosciuta, sempre più da scoprire. |
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d. Creatività e memoria. Le arti figurative, letterarie, musicali, dramatiche. |
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Sono ambiti in cui la prospettiva umanistica si trova più tradizionalmente a proprio agio. E’ sempre istruttivo ripercorrere le testimonianze che nei secoli hanno segnato di costellazioni luminosissime gli intrecci tra le espressioni dell’arte e la tensione ideale e religiosa dell’umanità. |
Oggi, però, tale coltivazione ammirata non manca di risentire, a sua volta, di quella ipertrofia soggettivistica e frammentazione delle identità che declina in estetismo e narcisismo. Si interrompe allora il legame istruttivo con la storia, la memoria è ridotta a documento e l’arte a suggestione dove, paradossalmente, si smarriscono le sembianze stesse del volto umano. |
Ricomporre i tratti della ‘persona’ – come volto e non come maschera – è la sfida che l’umanesimo cristiano pone fiduciosamente nel mondo delle arti. Certo di trovare in esso risonanze e riflessi della Bellezza suprema. |
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Prospettive metodologiche |
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Le forme attraverso cui si attua il processo culturale sono tanto diversificate quanto variegate sono le aree al cui interno si realizza una ricerca, si approfondisce un particolare percorso, si comunicano i risultati in vista di uno sviluppo coerente della singola scienza e disciplina, a servizio dell’uomo e quindi della cultura. |
In questa prospettiva è pertanto impossibile individuare in modo univoco una metodologia che valga per ogni ambito e per qualunque genere di destinatari. |
In considerazione, però, del contributo che l’Incontro Europeo dei Docenti Universitari intende dare alla elaborazione di un nuovo umanesimo per l’Europa, evidenziando lo specifico ruolo delle Università, è doveroso – ci sembra – lavorare secondo una prospettiva che richiede almeno queste attenzioni o parametri di riferimento. |
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1. Un’accentuata dimensione antropologica |
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A partire dallo specifico ambito di ricerca, il singolo Relatore deve porre in evidenza non tanto e solo i risultati frutto dell’approfondimento del tema in cui è chiamato a relazionare, ma i parametri umanistici di quei risultati posti – direttamente o indirettamente – servizio della persona. |
In altri termini, la relazione non deve costituire l’indice di una monografia già edita o in progress, ma ciò che l’eventuale contenuto di una ricerca o dell’approfondimento teorico apporta alla crescita in umanità della persona considerata al presente e in vista dell’immediato futuro. |
Un nuovo umanesimo in Europa è frutto dell’interazione tra la specificità della ricerca singola e ciò che i suoi risultati apportano all’edificazione della societas a misura d’uomo, alla luce di un cammino storico che abbraccia oltre due millenni. |
Solo a partire da questo versante la condivisione dei più diversi Relatori può caratterizzare l’Incontro Europeo del 2007 non all’insegna di un congresso come gli altri, ma come una condivisione sui generis in cui chi sta al centro è l’uomo, le sue attese, i suoi bisogni, la sua fiducia nel futuro, le sue sfide, le sue sconfitte... |
La discussione successiva alla relazione deve far emergere – possibilmente sollecitata da interrogativi posti anche dallo stesso Relatore – una varietà di visioni antropologiche che costituiranno – nella condivisione – lo specchio di quanto variegato sia l’orizzonte di approccio alla persona. |
La raccolta delle osservazioni e degli interventi può offrire, in questa linea, un ventaglio prezioso di idee e suggerimenti da rilanciare come contributo riflesso a servizio di un “nuovo umanesimo” affidato a quella missione universitaria di cui l’Europa vanta un millennio di esperienza! |
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2. Nell’orizzonte dell’Europa |
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La seconda connotazione che il Relatore deve far emergere è quella relativa al “continente Europa”. Pur consapevoli che oggi non esiste barriera di sorta (salvo poche eccezioni al di fuori dell’Europa) nella diffusione della cultura, e tutto si muove all’insegna di una globalizzazione (a volte più teorica che pratica), all’interno dei singoli Congressi la riflessione deve porsi principalmente in un’ottica europea. |
La ricerca della scienza non ha confini, è vero; ma le ricadute dei risultati delle singole relazioni devono avere come parametro di riferimento il contesto europeo: la sua crescita, la sua identità, la sua valorizzazione, per un’Europa che non sia solo un insieme di nazioni più o meno solidali ma soprattutto un Continente che possa trovare una connotazione unitaria di cui la “Carta” vuol essere un simbolo. |
L’attenzione all’unitarietà simbolica spinge a proporre i risultati scientifici – da qualunque parte essi provengano – cercando di contestualizzarli a servizio del contenente europeo, pur consapevoli della sua molteplice configurazione storico-culturale (con tutto ciò che questo termine comporta). |
Se in altri tempi la cultura, nelle sue più diverse forme e manifestazioni, ha contribuito a rendere le nazioni europee più vicine e più simili tra loro nel modo di visione dell’uomo, della società, dell’economia, della politica, dell’arte... nel nostro tempo – e per l’immediato futuro – quali contributi e responsabilità la singola scienza può offrire per la costruzione di un nuovo umanesimo? E nello specifico: quale responsabilità viene ad assumere l’Università in ordine a questo umanesimo? Permane una visione parcellizzata della situazione (e dell’uomo) oppure l’Universitas costituisce un servizio ad ampio spettro per la crescita della persona? |
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3. All’insegna di un corretto percorso educativo |
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Ogni ricerca ha una propria specifica metodologia che va condivisa con gli specialisti del settore, verificata nei percorsi, onesta e sincera nell’offrire i risultati del lavoro. Solo così tale ricerca va avanti e costituisce un autentico servizio per un umanesimo a misura di persona e ad un livello culturale ottimale. |
Ogni ricerca, però, ha bisogno di essere condivisa mediante un’accorta e raffinata didattica. L’attenzione al destinatario deve caratterizzare la missione universitaria. Il processo di Bologna ha messo al centro il percorso formativo dello studente. Ciò comporta da parte del Docente una raffinata attenzione nel saper trasmettere i contenuti, acquisiti dalla propria ricerca, attraverso tutte quelle attenzioni che la retorica e le tecniche della comunicazione oggi mettono a disposizione. E tutto questo per un coinvolgimento attivo di coloro che, a loro volta, sono chiamati ad essere costruttori di umanità, sempre attraverso lo specifico della singola disciplina. |
La parola ultima, in definitiva, è costituita dal termine educazione. Una ricerca – ogni ricerca i cui risultati sono trasmessi e verificati attraverso una competente didattica – tende essenzialmente a situarsi all’interno di una missione educativa qual è quella tipica dell’Università. La sottolineatura chiama in causa il ruolo del Docente nello specifico ambito di “educatore”, e quindi non di una persona chiusa in se stessa. Diffondere e condividere cultura è costruire una societas in cui la persona è al centro. Ma la dimensione educativa chiama parallelamente in causa il settore studentesco e del personale addetto all’università. Lo studente, in primissimo luogo, ha bisogno di sentirsi accolto e accompagnato, gradualmente, secondo una sana e corretta maieutica, alla conoscenza, all’approfondimento, all’assimilazione di contenuti e valori perché egli, a sua volta, ne sappia trasmettere e condividere i risultati... |
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Un umanesimo “nuovo” in Europa non è una chimera né una realtà perseguibile in una generazione. Le pagine della storia ridimensionano eventuali attese “immediate”. Però è sempre la storia a sorreggere questo grande progetto in cui le Università ricoprono un ruolo strategico perché unico. Un “uomo nuovo” per un’Europa la cui configurazione sta muovendo ora i primi difficili passi è l’obiettivo che si può raggiungere già nel presente quando il Docente universitario, all’interno di una struttura universitaria in cui attenzione e accoglienza allo studente sono tenuti in attenta considerazione, si pone a servizio della scienza con la disponibilità a mettersi in discussione e a lavorare con onestà intellettuale per uno sviluppo autentico della cultura e quindi della persona nella sua integralità (fisica, morale, intellettuale...). |
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Area culturale |
AREA CULTURALE |
A |
La persona umana: genealogia e biografia |
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1. Antropologia cristiana tra fede e ragione |
2. Per un rinnovamento della psicologia. Fondamenti teoretici e deontologici |
3. L’università come comunità educante: il paradigma della comunicazione |
4. Psicologia e devianze |
5. Le radici cristiane nel futuro della famiglia |
6. Bioetica |
7. Le radici cristiane nel futuro della famiglia |
8. Diritto e persona |
9. Cristologia |
10. Memorie, diritti umani e cultura della pace |
B |
La città dell'uomo: società, ambiente, economia |
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1. La politica economica dell’Unione Europea |
2. Vecchie e nuove solidarietà |
3. Lavoro e impresa |
4. Democrazia e istituzioni |
5. Un nuovo welfare per la società post-industriale |
6. Ambiente |
7. Demogrtafia |
C |
La visione delle scienze: scoperte, invenzioni e tecnologie |
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1. Genoma, vita, essere umano |
2. La centralità dell'uomo nell'universo |
3. Uomo e dolore |
4. L'anziano disabile: malato o persona? |
5. Ethos e Techne a confronto |
6. Innovazione tecnologica in medicina |
7. L’impatto delle biotecnologie con la dignità della vita umana |
8. Odontoiatria |
10. L’evoluzione digitale: informazione, ubiquità, intelligenza |
11. I sensori umani guardano con curiosità lo sviluppo dei nano sensori |
D |
Creatività e memoria: storia, letteratura, lingua e arti |
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1. Cristianesimo e culture: dall'umanesimo ad oggi |
2. Identità europea: lingua e cultura |
3. Alle radici delle letterature europee |
4. Memoria storica dell’Europa e immaginario letterario moderno e contemporaneo |
5. Conservazione del patrimonio architettonico e storico-artistico |
6. Giacimenti culturali e nuove tecnologie |
7. Arti musicali |
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Nota illustrativa |
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Tema: Un nuovo umanesimo per l’Europa. Il ruolo delle Università |
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Evento celebrativo: 50° anniversario della firma dei Trattati di Roma (1957- 2007) |
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Data: Roma 21 – 24 giugno 2007 |
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Organismo promotore: Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE) in collaborazione con la Congregazione per l’Educazione Cattolica e il Pontificio Consiglio per la Cultura |
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Organizzazione: Ufficio per la pastorale universitaria del Vicariato di Roma in collaborazione con la conferenza dei Rettori delle Università Italiane e altre istituzioni italiane ed europee. |
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Obiettivo generale: Coinvolgere universitari i docenti nella elaborazione di una cultura cristianamente ispirata nelle Università europee |
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Partecipanti: I docenti delle Università Europee |
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Invitati: - Vescovi e Rettori europei |
- Delegazioni delle Chiese cristiane e di altre confessioni religiose |
- Animatori della pastorale universitaria (Delegati nazionali di PU, cappellani…) |
- Esperti e figure istituzionali (Commissione europea, Parlamento europeo, consiglio d’Europa, EAU, UNESCO) |
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Convegni: Le Università europee possono partecipare all’organizzazione dei convegni o proporre e realizzare un proprio convegno nella giornata del 22 giugno. La segreteria organizzativa provvederà ad invidiare la sede di svolgimento. |
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Quota di partecipazione: circa 200,00 €. (comprensiva della quota di solidarietà, vitto e alloggio). Per le Conferenze Episcopali e le diocesi che avessero difficoltà a sostenere le spese per il viaggio e/o il soggiorno, sarà possibile domandare un contributo al comitato organizzatore |
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Lingue: è prevista la traduzione simultanea in italiano, inglese, francese e spagnolo; sarà possibile parlare in tedesco. |
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Segreteria organizzativa: |
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Vicariato di Roma – Ufficio Pastorale Universitaria |
Palazzo Apostolico di San Giovanni in Laterano |
Piazza San Giovanni in Laterano, 6/A |
I – 00184 ROMA |
Tel.: n. [+39] 06.698.86.584 – [+39] 06.698.86.544 |
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Scheda di partecipazione |
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(per i Delegati nazionali di pastorale universitaria, delle Università e Facoltà teologiche e delle Associazioni,. Movimenti e Nuove Comunità) |
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(Conferenza Episcopale, Università…..) |
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Nazione: ___________________________________ |
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▪ prevede la partecipazione di n. ___________ docenti |
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▪ prevede di realizzare un convegno Venerdì 22 giugno 2007: SI □ NO □ |
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▪ prevede di realizzare un incontro Sabato 23 giungo pomeriggio: SI □ NO □ |
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Dati del referente: |
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Cognome e Nome: ____________________________________________________________ |
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Tel.: __________________________________ Cell.: __________________________ |
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e-mail: _____________________________________________________________________ |
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qualifica ecclesiale: ___________________________________________________________ |
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qualifica accademica: __________________________________________________________ |
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Indirizzo: ___________________________________________________________________ |
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___________________________________________________________________________ |
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___________________________________________________________________________ |
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Segreteria organizzativa: |
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Vicariato di Roma – Ufficio Pastorale Universitaria |
Palazzo Apostolico di San Giovanni in Laterano |
Piazza San Giovanni in Laterano, 6/A |
I – 00184 ROMA |
Tel.: n. [+39] 06.698.86.584 – [+39] 06.698.86.544 |